Dopo un lungo percorso, avviato nel 2008, Matera è giunta allo storico obiettivo di essere designata Capitale europea della cultura per il 2019; al di là di tutte le possibili considerazioni pure da fare circa il significato, la portata storica, le modalità con cui il processo sino al 2019 verrà gestito, sicuramente è opinione condivisa quella per cui questo evento rappresenta una opportunità unica di promozione e sviluppo non solo della città di Matera ma di tutto il suo comprensorio.
Università della Basilicata e Matera 2019
Sono stato molto incerto se dare corpo a queste riflessioni, per il fatto di essere un funzionario dell’Università della Basilicata; come tale, non rappresento il pensiero della comunità universitaria nel suo insieme né dei suoi vertici; nondimeno ho ritenuto utile esprimermi, da cittadino materano e modesto conoscitore delle vicende universitarie.
Scenari futuri per Matera CEC 2019: note per una analisi del rischio
Matera e il suo territorio con la proclamazione di CEC 2019 stanno indirizzando una nuova storia dove la prospettiva futura è indubbiamente cambiata.
Si aprono dinanzi innumerevoli scenari culturali e fisici da gestire e governare con diversi gradi di coinvolgimento e di partecipazione da progettare e realizzare.
L’idea tradizionale dell’esistente come unica possibilità del domani è tramontata!, oggi Matera seduce e soddisfa in forme nuove.
Il percorso? è più importante del risultato.
L’Associazione Matera2019 è nata nel 2009 per promuovere la candidatura della nostra città a Capitale europea della Cultura nel 2019. Si è trattato di una intuizione lungimirante e fortunata: l’esito dell’iniziativa ci ha reso orgogliosi e ha dato a ciascuno di noi la possibilità di credere di aver contribuito in qualche modo al risultato raggiunto.
Matera2019, partecipazione al femminile
Quando nel 2008 ho deciso di imbarcarmi in questa avventura, all’epoca così visionaria, sono stata spinta da un unico grande desiderio: ricostruire, dopo il 1952, un percorso di speranza e di fiducia che portasse i cittadini materani verso un maggiore senso di comunità e di partecipazione; tutto il resto, pensavo, sarebbe venuto da sé. Perché è con la partecipazione “attiva” di tutti che si costruisce la vera cultura di un posto, quella cultura che non è statica ma mutevole, che non appartiene a pochi intellettuali ma a tutta la cittadinanza, che non costruisce stereotipi ma li supera, che non genera clientelismo ma libertà, che non chiude le porte ma le apre.