Un incontro vivace e partecipato ha segnato l’ultima assemblea dell’Associazione Matera2019, tenutasi giovedi scorso con la presenza anche di molte “new entry”, incuriosite e intrigate da questa “delirante” avventura e pure determinati a dare un contributo fattivo. Di cosa si è parlato? Si è parlato in termini molto concreti di come veicolare in profondità contenuti, modalità, prospettiva di una iniziativa come quella di candidare Matera a Capitale europea della cultura. Si è parlato e definito impegni precisi perché questa iniziativa diventi “contagiosa” e convincente; abbiamo tutti ben chiari sia la difficoltà di una operazione come questa, sia i limiti culturali, strutturali, politici che condizionano così tanto il quotidiano di ciascuno di noi, figuriamoci una tale ambizione visionaria… Guai se non avessimo questa consapevolezza. Tuttavia proprio su questa consapevolezza si snocciola un impegno che
– non considera la “cultura” qualcosa di astratto, elitario e improduttivo, ma una opportunità e una risorsa essenziali al territorio, all’economia, allo sviluppo “non a tutti i costi”;
– non considera il darsi una prospettiva così ampia e, appunto, ambiziosa, un modo per “distrarre” gli ingenui cittadini dai problemi “veri” quanto piuttosto sfuggire all’ingenua tentazione di pensare che i cambiamenti, la risoluzione dei problemi possano arrivare senza una azione civile appassionata, una capacità di programmazione, una assidua attività di monitoraggio dell’azione amministrativa, una “partecipazione” vera e responsabile e tanto ancora…;
– non considera il titolo di Capitale della cultura soltanto in quanto tale, ovvero un roboante quanto vuoto “premio” che giungerà, forse, fra dieci anni “c’ Crust vaal” ma un processo, una azione che dall’oggi si rende efficace proprio perché mira a cambiare già da oggi la prospettiva, a valorizzare i talenti, a riattizzare gli entusiasmi, a ricostruire una identità, a testimoniare la solidarietà, a ritrovare metodo, visione ed efficacia amministrativa. Ed anche a riparare le buche per strada, se no è chiaro che al 2019 non ci si arriva comunque;
– non considera questo processo qualcosa che appartiene a pochi ma qualcosa che deve appartenere al maggior numero possibile di persone, a tutti i cittadini e a tutti i cittadini che in un modo o nell’altro, da vicino e da lontano vogliono bene a questa città e alla sua storia, si sentono di poter e dover dare un piccolo-grande contributo alle sue vicende, non si arrendono al nulla che avanza (scegliete voi la citazione che più vi piace: “La Storia infinita”, “Il Signore degli Anelli”, “Le cronache di Narnia”…?);
– non considera la dialettica, le opinioni contrapposte e le diverse visioni un fastidio e un ostacolo ma una ricchezza perché esse spingono al meglio e al di sopra; e perché quest’ultima affermazione non suoni vuota e retorica, dico che nessuno deve aspettarsi che raggiungere l’obiettivo possa essere facile, indolore… solo, proviamo sempre, anche con l’ironia, anche con un po’ di sano scetticismo, a tenderci per una volta la mano e a saltare insieme il fosso.
Un’ultima annotazione: avrete contato sin qui cinque negazioni, e potrebbero essercene tante altre; vorrà dire che, per rifarci, da oggi ai prossimi dieci anni cercheremo di lavorare esclusivamente sulle “affermazioni“…
E per finire: stanno proseguendo in questi giorni diversi incontri con associazioni culturali e imprenditoriali, aziende, istituti di credito, enti che hanno mostrato interesse a partecipare in maniera diretta al lavoro dell’Associazione Matera2019, anche soltanto per conoscere e capire meglio come funziona questa cosa. Chi lo volesse non esiti a contattarci tramite la pagina dei contatti: cercheremo nel più breve tempo possibile di concordare un incontro. Nel frattempo, ricordate che sono sempre bene accetti sottoscrizioni e contributi di idee, commenti e appunti tramite questo sito e/o su facebook, nello spazio del gruppo Matera2019.
Vito