L’Associazione Matera2019 è nata nel 2009 per promuovere la candidatura della nostra città a Capitale europea della Cultura nel 2019. Si è trattato di una intuizione lungimirante e fortunata: l’esito dell’iniziativa ci ha reso orgogliosi e ha dato a ciascuno di noi la possibilità di credere di aver contribuito in qualche modo al risultato raggiunto.

Ciò nonostante, se Matera ha raggiunto questo primo fondamentale obiettivo, crediamo che l’Associazione non abbia ancora raggiunto il proprio.

L’obiettivo dell’associazione era quello di favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei materani al percorso di candidatura; oggi crediamo che il suo obiettivo sia quello di favorire il coinvolgimento e la partecipazione dei materani alla costruzione della Capitale europea della Cultura.

A conclusione del nostro manifesto[1], redatto nel 2009 (che nessuno, negli anni successivi, ha probabilmente ritenuto degno di attenzione) scrivevamo: “Darsi un obiettivo. Matera, patrimonio dell’umanità, ha bisogno della responsabilità di ciascuno dei suoi cittadini più grandi che – nati in una civiltà diversa da quella attuale – sentono la loro storia inscindibilmente legata a quella di chi li ha preceduti nei millenni; ma ha anche necessità della speranza, della passione e della creatività di una generazione nata “fuori dai Sassi”, dei suoi giovani, degli uomini e delle donne che hanno scelto di vivere e rimanere a Matera; tutti noi abbiamo già raccolto la sfida complicata della permanenza; abbiamo adesso bisogno di una prospettiva: Matera capitale europea della cultura 2019.”.

Negli molti incontri con cittadini, associazioni, aggregazioni e istituzioni diverse, poi sottolineavamo continuamente che, nel processo di candidatura, “il percorso è più importante del risultato”.

Senza voler negare la straordinaria importanza del risultato conseguito e l’eccezionale bravura di chi ha maggiormente contribuito a costruirlo, ancora oggi però, rivolgendo lo sguardo verso il 2019, continuiamo a credere che il percorso sia perlomeno altrettanto importante che il risultato.

Quale città vogliamo nel 2019? Quali sono le cose di valore che i materani vorrebbero portarsi nel 2019 e quali sono quelle che sarebbe meglio lasciare nel 2015?

Non si tratta di domande retoriche; si tratta di domande che dovrebbero aiutare le persone ad entrare nel processo, a farle sentire partecipi, responsabili di ciò che dobbiamo costruire, non partendo da zero, ma da una città e una popolazione concreta, da una cultura diffusa concreta, da aspettative, desideri, limiti concreti.

Riteniamo che sia un diritto di tutti i materani quello di poter partecipare ad un processo entrandovi con la propria complessità e anche con la propria povertà; crediamo che sia una necessità quella di proporre a tutti i cittadini un percorso di selezione e adesione a idee, valori e azioni condivise che costituiscano il sostrato culturale diffuso alla candidatura, che sia più “spesso” e “profondo” della semplice aspettativa di un futuro più roseo per il maggior numero di turisti che sceglieranno Matera come meta per i propri viaggi o dell’ebbrezza della presenza manifestata attraverso l’esposizione di bandiere ai balconi.

Si tratta ancora una volta di una aspirazione che è facile definire ingenua o utopistica; crediamo però che questo atteggiamento sia coerente con quello che l’Europa richieda ad una “Capitale europea della Cultura”; vorremmo che su queste idee ci si riesca a confrontare con i molti che manifestano il desiderio di “esserci”, al di là delle vicende elettorali, nelle quali l’idea di partecipazione sembra fin troppo asservita alla necessità di prendersi uno spazio di potere.

[1] http://www.matera2019.it/site/?page_id=377

Il percorso? è più importante del risultato.

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