Matera e il suo territorio con la proclamazione di CEC 2019 stanno indirizzando una nuova storia dove la prospettiva futura è indubbiamente cambiata.
Si aprono dinanzi innumerevoli scenari culturali e fisici da gestire e governare con diversi gradi di coinvolgimento e di partecipazione da progettare e realizzare.
L’idea tradizionale dell’esistente come unica possibilità del domani è tramontata!, oggi Matera seduce e soddisfa in forme nuove.
Adesso la città e il territorio emblematici per il loro equilibrio fragile caratterizzante la loro matrice e bellezza hanno intrapreso un processo di trasformazione e tensione non solo immateriale ma che spingerà trasformazioni fisiche.
Matera, per definizione è città media a misura d’uomo, costituisce un modello paradigmatico di un luogo capace, grazie a questo equilibrio, di resistere alla globalizzazione.
Ogni equilibrio anche il più mirabile e duraturo, è però fragile soprattutto in momenti come quelli segnati da un’eccezionale accelerazione storica e da mutamenti anche epocali che nella città si condensano e precipitano.
E’ necessario preservare i preziosi e delicati equilibri che sono alla base della nostra condizione urbana e territoriale non confidando nella loro inalterabilità.
Un governo del territorio che passi dalla visione dei Piani Strategici alla definizione di Piani urbanistici. Piani urbani e territoriali che alla luce delle nuove linee strategiche, condensate durante il periodo di candidatura e proclamazione, definiscano bene e minuziosamente gli assetti trasformativi e conservativi prima che queste risultino inaspettati e non ponderati o meglio lasciati alla discrezionalità politica.
Adesso si prefigura l’esigenza di guardare lontano, più di quanto sino ad ora abbiamo richiesto ai tradizionali strumenti di pianificazione e di governo fondati essenzialmente sulla tecnica della estrapolazione, con cui il domani veniva previsto sulla base delle tendenze in atto.
Matera ed il suo territorio in questo preciso momento si trovano scoperte da una pianificazione urbanistica vigente sia su tematiche ambientali-paesaggistiche (manca il Piano Paesaggistico Regionale) sia di conservazione, uso e trasformazione dei suoli (manca il Regolamento Urbanistico, Il Piano Strutturale Comunale, Il Piano Strutturale Provinciale etc etc). In un momento delicato di trasformazione come questo è indispensabile definire e mettere a regime tale apparato che garantirebbe decisioni e concertazioni che in altra maniera sarebbero altrimenti legate all’eccezionalità e discrezionalità.
Va bene la realizzazione di eventi tematici ma questi da soli non devono scandire la programmazione del governo del territorio.
E’ necessario il ritorno alla pianificazione come atto di garanzia del governo del territorio dove il PROCESSO messo in moto dalla designazione di Capitale europea della Cultura 2019 deve tramutarsi in PROGETTO dei Piani Urbanistici affinchè Matera ed il suo territorio possano continuare ad essere simboli di resilienza, rigenerazione e sostenibilità urbana e ambientale.